Stalking
Termine anglosassone che deriva dal termine “to stalk”, che significa letteralmente fare la posta, lo stalking è un reato disciplinato dall’art. 612-bis del Codice Penale che, rubricato con la locuzione atti persecutori, recita: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.
In sostanza, con il reato di “stalking” ci si riferisce all’insieme di tutti quegli atti persecutori che minano la serenità di un individuo e che generano in lui stati d’ansia e di timore fino a portarlo a temere per la propria incolumità e per quella dei suoi congiunti.
Le probabilità che dallo stalking si passi alla commissione di altri più gravi reati (danneggiamento alle cose, lesioni fisiche alla vittima, stupro e violenze, omicidio) non sono affatto basse: per questo motivo, molti paesi hanno emanato leggi specifiche per contrastare questo fenomeno. In Italia, tale percorso è stato più difficile e tardivo. Infatti, dopo anni di sollecitazioni da più fronti, il legislatore è intervenuto solamente nel 2009 a riconoscere nel nostro ordinamento giuridico il reato di stalking.
Da numerosi studi effettuati sul fenomeno di stalking, si sono distinte due categorie attraverso le quali si attua lo stalking:
- Stalking effettuato tramite l’utilizzo di mezzi di comunicazione come: telefono, sms, e-mail e lettere.
- Stalking effettuato attraverso comportamenti di monitoraggio come, ad esempio, tramite pedinamenti oppure tramite comportamenti di continua ricerca di dialogo presentandosi continuamente sotto casa o sul posto di lavoro.
Il ruolo dell’investigatore privato
Le attività investigative svolte dalla Franco Bertolone Investigazioni rappresentano un ottimo contributo all’azione delle forze dell’ordine, in quanto sono finalizzate a raccogliere quanti più elementi di prova possibili, riportati su una relazione scritta ricca di fatti e fotogrammi, per configurare in sede giudiziaria il reato e procedere così all’identificazione dell’autore di atti persecutori.